La colposcopia è una procedura diagnostica ginecologica di secondo livello che consente di esaminare in modo dettagliato la cervice uterina, la vagina e la vulva che permette di individuare eventuali alterazioni dei tessuti non visibili a occhio nudo utilizzando il colposcopio.
È uno strumento essenziale per la diagnosi precoce delle patologie ginecologiche del basso tratto genitale e consente un intervento tempestivo in caso di lesioni sospette, riducendo il rischio di progressione verso condizioni più gravi.
Viene generalmente indicata nei seguenti casi:
- Presenza di un Pap test anomalo (ASCUS, LSIL, HSIL, AGC, ASC-H).
- Sospetto di lesioni precancerose o tumorali o valutazioni di lesioni visibili della vulva, vagina o cervice.
- Sanguinamenti anomali o post-coitali.
Va eseguita previa astensione dai rapporti sessuali nelle 48 ore precedenti e preferibilmente fuori dal periodo mestruale.
Come si esegue la Colposcopia
Quest procedura si esegue in ambulatorio, previa applicazione dello speculum e detersione della vagina e della cervice uterina. Successivamente vengono indagate cervice e vagina (e vulva) mediante il colposcopio (dotato di un sistema ottico e di illuminazione ed ingrandimento) e con l’applicazione dell’acido acetico (3-5%) e della soluzione di Lugol per il test di Schiller, utili a individuare eventuali aree sospette ed eseguire eventuali biopsie mirate, ossia il prelievo di piccoli campioni di tessuto per un esame istologico.
La procedura dura circa 10-20 minuti ed è generalmente ben tollerata, anche se alcune pazienti possono percepire un lieve fastidio o bruciore.
È una procedura sicura, ma in rari casi può causare, lieve sanguinamento vaginale ed eventuali rischi legati alla biopsia, come infezioni o sanguinamenti più intensi.

Dott. Mauro Signorelli