Con reflusso gastroesofageo intendiamo una condizione nella quale l’incontinenza del cardias, la valvola che separa lo stomaco dall’esofago, consente la risalita di una parte del contenuto gastrico acido verso l’esofago.
Questa condizione, che ha spesso una base anatomica, risulta conseguente alla presenza di ernia iatale, di scorrette abitudini alimentari, di abuso di alcol e fumo, di sovrappeso e obesità, di assunzione di alcuni farmaci. Può manifestarsi anche durante la gravidanza soprattutto nel terzo trimestre.
Il gonfiore addominale è un disturbo molto comune che si manifesta prevalentemente dopo aver mangiato. È spesso conseguenza di cattive abitudini alimentari, intolleranze alimentari, disturbi gastrointestinali quali gastrite, reflusso gastroesofageo, diverticolosi, colon irritabile, situazioni di stress, variazioni ormonali femminili (è molto frequente in fase mestruale e premestruale).
La diverticolosi è la presenza di estroflessioni simile a piccoli sacchettini che si formano prevalentemente lungo le pareti intestinal soprattutto del colon. Anomalia congenita o acquisita molto comune nei paesi industrializzati, solitamente asintomatica e quindi individuabile attraverso esami quali la colonscopia. Più frequente nella popolazione anziana è favorita da un’alimentazione ricca di grassi, carne rossa, zuccheri semplici e troppo povera di acqua e fibre, da uno stile di vita sedentario, dall’obesità, dal fumo, dall’uso di farmaci antinfiammatori non steroidei. I diverticoli possono, in percentuali modeste, infiammarsi o sanguinare evolvendo in diverticolite con rischio di emoraggie e perforazioni.